Cose difficili da esprimere in parole

L’esperienza dei quattro giorno a Barberino mi è servita moltissimo, sono arrivata con grosse aspettative con tante domande e ne sono uscita in una maniera inasperata, ho avuto molto di più di cosa avrei voluto. Sono uscita con il sapere che dentro di me ci sono tante risposte a tante mie domande e che è inutile che cerchi fuori, in realtà sono dentro e sono arrivate già da cose viste, discorsi fatti, da segni che mi sono stati messi davanti ma che a volte non ho voluto cogliere perché cieca, sono uscita con gli occhi per vedere, ma soprattutto con la fede dell’abbandonarsi, del sapere che ciò che succede non è mai a caso e che però io devo perseverare, continuare a chiedere e  fare verso la direzione in cui devo andare, usare il mio Maschile che fa e poi aspettare, sapere aspettare, sapere accogliere come fa il Femminile,  ma con un atteggiamento che non è quello della pigrizia bensì quello del trasformare prendere ciò che arriva, accoglierlo e poi trasformarlo in ciò che deve diventare e non in ciò che io voglio che diventi. Sono tante “cose” difficili da esprimere in parole, chi ha dato questi insegnamenti è alla base della nostra cultura, il Cristo che fa ciò che qualcun altro sa e gli “dice” di fare, Dio Padre e a Lui si affida ma non aspettando che si compia ma prodigandosi perché questo accada.

autore: 
Sara B.

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