Ciao Giuseppe, Ti riporto la mia riflessione sul seminario. Sono passati tre mesi dalle Costellazioni della vita e posso dire che ho voglia di continuare il cammino. Avevo già incontrato le Costellazioni familiari a Febbraio con un altro conduttore e, l'esperienza fatta, non era stata piacevole, ma, forse, come direbbe Giuseppe, "il caso è la maniera di Dio di agire in incognito", così, adesso, mi ritrovo a pensare che probabilmente c'era bisogno anche del seminario di cui non fossi soddisfatta per continuare a cercare la strada. Sono ormai più di dieci anni che la Sclerosi Multipla fa parte della mia vita, non ne ho mai fatto un dramma sin dal primo giorno in cui l'ho scoperta e ho sempre vissuto non rinunciando a niente e facendo progetti come se non ci fosse. Ovviamente fino ad oggi sono stata fortunata perché la malattia non mi ha invalidato tanto da non poter condurre una vita normale. Infatti non è stata la malattia la spinta che mi ha portato a frequentare le Costellazioni ma la voglia di avere un figlio e l'impossibilità a raggiungere questo sogno perché il mio compagno non ne vuole sapere. Quando mi sono trovata ad affrontare la mia costellazione, qualcosa è cambiato, ho sentito che l'urgenza era un'altra, e che Luisa doveva entrare in contatto con parti profonde di se stessa, prima di poter affrontare qualsiasi altro argomento in cui fossero comprese altre persone. Così ecco che la sclerosi è stata nominata. Poi il rapporto con mio padre. Mi sono ritrovata a considerare il mio maschile e il mio femminile e a sentire che stava succedendo qualcosa che solo lì e in quel momento sarebbe potuta accadere. Mi ha impressionato vedere come la risonanza tra le persone del gruppo fosse così immediata, come gli occhi di uno sconosciuto possano, anche solo per un istante, diventare davvero gli occhi di tuo padre. Il cammino è cominciato. Ho apprezzato moltissimo anche la parte teorica. Personalmente credo sia importantissima, soprattutto alla luce della precedente esperienza dalla quale provenivo e in cui tutto sembrava quasi imperscrutabile, mi sono sentita molto rassicurata, invece, dal poter conoscere e comprendere, seppure nei limiti del possibile, quello che avviene durante la costellazione. Nei giorni successivi al seminario non mi sono posta alcun obiettivo. Ho solo cercato di stare. Delle cose sono successe. La mia malattia continua a lavorare per ora di nascosto e io voglio continuare il cammino alla ricerca della realizzazione di me stessa. Nei giorni in cui ho partecipato al seminario ho sentito che quello stato d'animo mi fa bene e già questo mi sembra un più che valido motivo per continuare.